Nel quadro delle esposizioni che periodicamente l’Associazione Remo Gaibazzi organizza sull’opera dell’artista, quest’anno viene integralmente riproposta una delle ultime mostre del pittore, quella del 1990, costituita da una serie di 65 formelle di perspex, identiche non solo nel formato (cm 30 x 30), ma anche nell’iconografia, che presenta alternativamente le figure della spirale e della traccia, e nel colore, il grigio.
La mostra è una delle più difficili del periodo finale di Gaibazzi: i sessantacinque pezzi, apparentemente tutti uguali, non erano opere singole, ma formavano insieme quella che l’artista chiamava un’«operazione». Il pittore, in privato, la designava con il titolo Per nulla, un’espressione ambigua di cui forse si può comprendere il pieno significato alla luce di una sua conversazione con Lauro Azzali che si svolse allora e che, grazie ad una fortunosa registrazione, è ora pubblicata nel catalogo della mostra ed è anche riportata nel sito, alla sezione Remo Gaibazzi – Biografia.
Il titolo scelto per la mostra, Per nulla, e questa inedita dichiarazione di poetica, sono le uniche novità di una riproposta che per il resto è fedele all’evento originario, compresa la ristampa dei testi del catalogo del 1990 di Mario Bertoni, Martina Corgnati e Maurizio Gatti.
La mostra sarà accompagnata da una serie di conferenze legate alle tematiche affrontate da Gaibazzi nella sua opera ed in particolare nella fase finale della sua vita.
La prima di queste, del noto critico d’arte Mario Bertoni, avrà luogo il giorno stesso dell’inaugurazione, alle ore 18.
Il calendario delle conferenze successive è in corso di definizione.